8 Settembre 2024, domenica
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SE TI GARBA LA TOSCANA DI CARATTERE All’estero ‘Parmesan’, non è parmigiano!

A cura di Carla Cavicchini 
Dei vantaggi e risvolti economici per la Toscana dopo la notizia del ‘via libera’ all’export della ‘ Finocchiona Igp’ in Usa avendo gli uffici federali statunitensi riconosciuta la nostra regione territorio indenne dalla malattia vescicolare suina, ne abbiamo parlato con Stefania Saccardi Vice – Presidente della Regione Toscana.
Questo assieme ai pregi, usi e segreti di uno degli alimenti più identitari della Toscana che si appresta dopo lunga attesa a farsi conoscere ed apprezzare anche oltreoceano. 
Salumi e vini vanno bene in America, osserveremo che  tale riconoscimento sia un bel colpo che inorgoglisce non poco.
“Sono molti anni che  cerchiamo di avere la possibilità di far esportare salumi a bassa stagionatura e, diciamo che il salume principale è certamente la ‘Finocchiona Igp’. Questo non era stato possibile poiché la Toscana non era stata dichiarata territorio libero dalla malattia vescicolare. Oggi, finalmente, dopo molti anni di lavoro dal momento che abbiamo cominciato ad operare  dal 2016, finalmente abbiamo ottenuto tale risultato grazie alla collaborazione di tutti, quali l’Ambasciata Italiana degli Stati Uniti, il Consolato Americano e, soprattutto il lavoro straordinario che ha fatto il Consorzio, grazie  anche all’attività del “Ministero degli Esteri”. Pertanto, in virtù di tutto questo, oggi finalmente è possibile esportare un alimento così importante negli States, considerando che nella Toscana dell’agro-alimentare , è un mercato enorme. Noi pensiamo che tale provvedimento consenta di esportare circa 250.000 Kg.  di finocchiona negli Stati Uniti, contribuendo quasi al 14% del fatturato della ‘Finocchiona Igp’. Quindi certamente un mercato fondamentale ed importantissimo non solo per esportare e incrementare  l’industria ‘agroalimentare’ della nostra regione, bensì portare il nome della Toscana con un prodotto fortemente legato al territorio che si avvale della ‘Finocchiona Igp’ e che ‘gode’ d’un suo disciplinare.”
A lei che è stata Assessore alla Sanità e poi  all’Agroalimentare chiediamo quale buon uso bisogna fare nei confronti dei salumi.
Certamente come tutte le cose il consumo deve essere moderato e ragionato: questo vale per l’alcool, il vino e mettiamo anche l’acqua che! se bevuta in quantità abnorme può fare male! Quindi è bene non demonizzare dal momento che tutto deve essere circostanziato in relazione alla giusta quantità e modalità.
Purtroppo esistono cloni anche nell’agroalimentare. Quanto può fare la legge in merito? E a che  punto si trova?
Esatto, il tema è anche l’applicazione e la capacità di repressione di quello che da tempo si chiama “Italian sounding”. La contraffazione purtroppo è il tema sul quale bisogna lavorare maggiormente sul  piano culturale e, come detto poc’anzi, reprimere tale fenomeno. Chiaramente tutto questo comporta un lavoro fondamentale sia di tipo conoscitivo,  che di trasparenza nei confronti del consumatore. Consumatore che! deve sapere che se compra ‘Parmesan’, non è certamente l’acquisto del parmigiano! Se le persone comprano ciò che richiamano i nostri prodotti italiani che invece non sono i nostri prodotti, garantiti tra l’altro da un disciplinare preciso e controlli ben definiti, debbono sapere che comprano qualcosa di diverso da quello che credono di comprare. Di conseguenza rimane  da fare sicuramente un buon lavoro di repressione, nonché un lavoro importante sulla comunicazione, sulla consapevolezza, nonché crescita culturale della persona.”  
   
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