A cura di Carlo Alberto Paolino
“Trasformiamo in oscurità, le anime di chi rimane solo, e alla fine è soltanto l’amore che può sconfiggere il dolore e la paura. E’ cosi finalmente ci fidiamo l’uno con l’altro”. Morale finale nel film “Old people”. Anche se il lungometraggio è di genere horror, con scenari di una rappresentazione futura da incubo, in esso racchiude una reale emergenza sociale. L’ abbandono degli anziani da parte dei figli, spesso in case di cura, ricoverati in ospedale per problemi di salute minori o peggio ancora” depositati” in altre abitazioni, abbandonati a se stessi. Abbandonati, come gli animali in vacanza. Questa è la situazione orribile e vera che vivono purtroppo migliaia di anziani in attesa di rivedere la persona a cui hanno dato la vita e aiutato a crescere. Uno dei peggiori scherzi che la vita può giocarti. Poi c’è anche un’altra realtà, che è un paradosso: che gli anziani siano la fonte di reddito di un nucleo familiare in una situazione di profonda crisi economica, prima dovuta alla pandemia e dopo dall’aumento dei prezzi anche dei beni di prima necessità. Ciò nonostante i nostri
cari anziani sono sempre più soli. Questa situazione può influire sulla salute e sul
benessere. Gli studi dimostrano che la solitudine e l’isolamento sociale sono associati a un maggior rischio di problemi di salute come le malattie cardiache, la depressione e il declino cognitivo, provocando anche aggressività fisica o verbale, agitazione e irritabilità.
Per comprendere l’aggressività negli anziani, è importante partire dal fatto che gli anziani stanno attraversando una situazione di confusione, in cui stanno perdendo le loro capacità sia fisiche che psicologiche a causa soprattutto dell’incomprensione delle persone che li circondano.
La nostra società è cambiata. Oggi lo spirito di solidarietà in famiglia è sempre meno forte. Evidenza di una forte crisi di valori.