Per il sottosegretario alla Salute:”con estrema cautela, l’utilizzo della mascherina sarà progressivamente abbandonato all’aperto.” “Difficile parlare di rischio calcolato, si può parlare di rischio minimizzato. Il rischio zero non esiste né in medicina né in nessuna delle nostre attività quotidiane. Il nostro compito è standardizzare le nostre procedure, monitorare e minimizzando il rischio. Con il numero di vaccinazioni che cresce e la presenza di varianti che non eludono il vaccino, quando arriveremo a metà della popolazione vaccinata significa che quella popolazione è protetta e non si ammalerà in forma grave. Passo dopo passo, con estrema cautela, l’utilizzo della mascherina sarà progressivamente abbandonato all’aperto” afferma.
Quanto al richiamo Pfizer a 42 giorni, Sileri ricorda che “cinque mesi fa mi sono espresso sulla possibilità di procedere con una singola dose, quando stava arrivando la terza ondata, per mettere in sicurezza il numero più alto possibile di anziani. Farlo oggi ha sicuramente un’utilità diversa perché abbiamo molte più dosi a disposizione e c’è un’incidenza del virus più bassa. Spostare la seconda dose è un’opportunità, ma in un contesto di diffusione del virus diverso da quello che avevamo mesi fa. Lascerei quindi la decisione a livello locale, a seconda della diffusione del virus”.
“Attenzione ad alcune categorie di pazienti – avverte Sileri – perché mentre negli anziani rischi non ve ne sono, può esserci una porzione di persone immunodepresse o con patologia neoplastica nei quali forse sarebbe meglio rispettare i 21 giorni perché il protocollo di questo vaccino prevede il richiamo a 21 giorni per tutti i tipi di popolazione. Anche se fino a 42 giorni la risposta sembra essere la stessa, per massima sicurezza da medico ai pazienti immunodepressi o con patologia neoplastica lascerei il richiamo a 21”.